AI Act: Una normativa che avrà una portata non inferiore al Gdpr sulla privacy e sui dati personali

https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20230505IPR84904/ai-act-a-step-closer-to-the-first-rules-on-artificial-intelligence

Normativa che intende regolamentare l’intelligenza artificiale in Europa. Le principali commissioni parlamentari del Parlamento europeo hanno il 10 Maggio hanno dato il via libera alla legge, aprendo la strada all’adozione in plenaria a metà giugno.

Anche in #Italia il Sottosegretario Alessio Butti, con delega all’Innovazione, è intenzionato a dare impulso alla costituzione di un’ agenzia per dare regole certe e favorire la crescita delle startup

sicurezza, affidabilità ed etica nei sistemi di intelligenza artificiale

Cosa c’è dentro l’AI Act?

Ai Act made in Europe che però rispetto a Cina e Stati Uniti si caratterizza per un approccio umano-centrico, che vuole mantenere al centro della protezione normativa, la tutela dell’integrità e dei diritti dell’individuo. Detto altrimenti, la Commissione vuole fornire regole comuni per lanciare nuovi prodotti e servizi sul mercato europeo in un contesto di fiducia da parte dei cittadini dell’Unione. Come avviene per la Gdpr non ci sarà un ente terzo che autorizzerà l’AI ma dovranno essere le aziende a dimostrare che i loro sistemi sono stati progettati per non ledere i diritti fondamentali e non costituisce un rischio per le persone. Esisterà un organo di vigilanza composto da un rappresentante di ogni autorità nazionale preposta, dal Garante europeo per la privacy e dalla Commissione. Ed di conseguenza un sistema sanzionatorio anche in questo caso sul modello presente nel regolamento per la protezione dei dati.

La novità sostanziale dell’approccio europeo è però nell’avere stabilito una classificazione dei sistemi di AI in base ai rischi che questi pongono per i diritti fondamentali. Vuole dire che una volta individuati i sistemi considerati ad alto rischio verranno stabiliti dei requisiti specifici a cui questi devono conformarsi, oltre che degli obblighi per fornitori e utenti di IA appartenenti a questa categoria. Per altro rischio si intendono i i casi in cui l’Ai è usata per infrastrutture critiche come i trasporti, l’accesso all’istruzione o la progettazione di software per la gestione dei lavoratori o di servizi pubblici e privati essenziali. Verranno regolati anche l’uso di sistemi di riconoscimento biometrico da parte delle forze dell’ordine

Ovviamente il rischio rimane quello di ostacolare lo sviluppo delle nuove tecnologie, alterando la concorrenza con i Paesi extra U.E.

Interesse dunque a seguire i lavori parlamentari europei ed i prossimi passi del governo italiano verso le nuove normative in tema di I.A.

info@studiolegalequerci.com

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